A NATALE CI GIUNGE COME REGALO UNA MAIL, è DI REMO ROSTAGNO.
Le sue parole sono il più bel regalo che potesse fare a tutti noi di "STORYboard". Ci hanno così commosso che abbiamo pensato di pubblicarne alcuni passaggi. GRAZIE caro REMO.
Grazie di cuore da parte di tutti i Ragazzi del progetto "STORYboard"
"come faccio quando mi trovo fra le mani un libro importante, lo leggo ad alta voce con mia moglie Bruna. Insieme abbiamo letto il tuo Storyboard, insieme abbiamo visto il DVD.
Dalla tua premessa: non abbiamo provato disagio per il tuo essere consacrato ma, all'opposto, ammirazione, semplice, pura, nuda.
L'episodio del furto (pag. 30) Racconti e chiosi: ecco il nostro sacro cerchio, il luogo dove celebriamo la liturgia delle relazioni autentiche dense di umana dignità. Poi c'è un abbraccio. Quell'abbraccio è gesto penetrante nella coscienza, uno spazio accogliente il sacro, linea di confine risalente agli albori dell'umanità, sempre incerto, ma indispensabile, nel percorso accidentato della vita quotidiana di ciascuno di noi, credenti e non credenti.
E poi, pag 36 "Perché fai tutto questo"? E tu rispondi con un gesto:" ripresi a scavare con il mio badile" e lui a "trasportare sassi e terra". In una situazione estrema le parole non servono a spiegare; sono i gesti che parlano. Tu scavi. Scavi nella terra, scavi nella tua coscienza, scavi nelle sua coscienza e lui raccoglie i sassi, la terra, i frutti del tuo sudore; glielo offri e lui lo carica nella sua carriola, bagaglio di inquietudini cariche di senso per la vita che vivrà.
Mi sono occupato tutta la vita del rapporto fertile tra educazione e teatro. Per anni ho raccontato che il teatro, perché abbia senso profondo "non deve servire a nulla", a significare che non può essere ridotto a servo di qualche idea o di qualchesia apprendimento. Il teatro, che chiamavo antropologico, è molto di più.
Mi è sempre stato difficile spiegarlo. Da oggi non è più così. Grazie. Un grande affettuoso abbraccio"
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